Snow Passion | Notizie degli sport in montagna / Attualità  / In Piemonte una nuova legge regionale regolamenta la pratica di scialpinismo e fuori pista

In Piemonte una nuova legge regionale regolamenta la pratica di scialpinismo e fuori pista


Approvata il 26 gennaio in consiglio regionale, la
legge regolamenta le Norme in materia di sicurezza
nella pratica degli sport invernali
oltre a ridefinire le normative per piste da sci e impianti di risalita. Questa
legge introduce 2 articoli che vanno a toccare da vicino il nostro piccolo
mondo di sci e snowboarder alpinisti e freerider.

I
soggetti che praticano lo sci alpinismo ed il freeride sono tenuti a munirsi di
appositi sistemi elettronici di segnalazione e ricerca, pala e sonda da neve
per garantire un idoneo e tempestivo intervento di soccorso.

A
partire dall’orario di chiusura delle piste, fino alla loro riapertura, è fatto
assoluto divieto a chiunque, fatta eccezione agli addetti alla manutenzione
delle piste e degli impianti a fune, appositamente autorizzati dal gestore, di
percorrere ed utilizzare con qualsiasi mezzo le piste delimitate, anche
utilizzando sci o snowboard. Ogni deroga al presente divieto è esclusivamente
autorizzata in forma scritta dal gestore.
Le sanzioni amministrative per chi non rispetta queste normative vanno da 40 a
250 euro.

Per
il kit Arva, pala, sonda, siamo all’equivalente del kit stradale triangolo e
giubbotto fosforescente, devi averli, poi magari non sai usarli, ma questo è un
altro discorso. E se manca un pezzo solo? Alle gare di scialpinismo sono 3
minuti di penalità, qui 3 euro o 250 comunque? E fare qualche corso gratuito
sull’uso di quest’attrezzatura e sulla conoscenza della neve in fuoripista?
Queste cose le fanno le guide ma si fanno pagare profumatamente, anche i corsi
del CAI non sono mica gratuiti…

Per
gli scialpinisti notturni, dopo un inverno passato a giocare a guardie e ladri
con gattisti e poliziotti del soccorso, siamo alla resa dei conti, il divieto
c’è, quindi guai a lamentarsi dopo.

Peccato
che siano state promosse e vendute pile frontali, gare di scialpinismo notturne
(pensate che il Sella Ronda in 6 minuti ha saturato le iscrizioni), cene ai
rifugi sulle piste, che per il rifugista rappresentavano l’occasione per far
fruttare al meglio una stagione che comunque non dura 12 mesi ma di solito da 4
a 6 mesi. Insomma ormai il business s’è saturato e quindi si può porre freno
all’attività notturna degli scialpinisti che avevano sostituito le partite di
calcetto con le salite notturne.

Dopo
la tutela degli animali selvatici, bisognava anche tutelare la neve fresata per
gli sciatori delle 9 del mattino dopo…

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.